Ritrovarsi con un viaggio
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I DILEMMI DELL'ESCURSIONISTA
LO ZAINO E COME PREPARARLO
Non c'è trekking se non c'è zaino. Riuscite a immaginare un escursionista senza? Credo proprio di no.
La figura del camminatore in natura non può essere completa senza lo zaino in spalla.
Perché è così importante e rappresentativo? Perché dentro c'è “la nostra casa”, le nostre insicurezze e le nostre ricorrenti paure. Un escursionista alle prime armi lo riconosci subito: è quello con lo zaino più grosso a un passo dall'esplosione!
Minuscolo o gigante lo zaino non può assolutamente mancare poiché custode di tutto ciò che è necessario per una passeggiata piacevole e in sicurezza. Il suo contenuto è sempre frutto di un compromesso fra quantità e utilità, vale a dire riuscire a portare tutto e solo ciò che è realmente necessario. Un dilemma non banale da risolvere.
Nessuno vorrebbe trovarsi in un bosco a notte fonda senza una fonte di luce, o rimanere con i vestiti inzuppati d'acqua per assenza di un cambio. Sicuramente però possiamo evitare di portare una cassa acustica per ascoltare la musica a tutto volume. Ci sono quindi cose utili e a volte vitali, e cose superflue che rubano spazio alle prime e appesantiscono il peso dello zaino.
Ogni chilo in più fa la differenza in termini di spazio, ingombro e peso totale, causando difficoltà nei movimenti e un maggiore consumo energetico. Vedremo successivamente qual è l'equipaggiamento indispensabile e sufficiente per ottimizzare il carico totale.
Uno zaino di qualità deve essere leggero e soprattutto resistente in quanto un suo danneggiamento creerebbe grandi complicazioni nel trasporto e nella gestione del suo contenuto.
Ma deve essere anche poco ingombrante, traspirante, comodo e confortevole da trasportare e con una struttura funzionale per attività all'aperto.
Insomma, l'argomento è più articolato di quanto potrebbe sembrare. Cerchiamo di mettere ordine.
SOMMARIO
COME UTILIZZERÒ LO ZAINO?
Prima di acquistare lo zaino e farsi ammaliare dall'estetica dobbiamo pensare bene a quale utilizzo ne faremo. In altre parole, dobbiamo chiederci quali funzionalità potrebbero realmente essere utili in relazione al tipo di attività che andremo a svolgere, per non rischiare di ritrovarsi con uno zaino stracolmo di “accessori” che mai utilizzeremo e di fatto inutili se non per aumentarne il peso e la complessità gestionale.
Se siamo soliti svolgere delle escursioni di una sola giornata in ambienti che non richiedono particolari tecnicismi, la scelta dovrà ricadere sulla semplicità. Per “semplice” intendo uno zaino con un numero limitato di tasche esterne, di lacci, agganci, moduli e qualsiasi altro “accessorio” utile solo per chi svolge attività specifiche. Ad esempio, uno zaino per arrampicata sarà più tecnico e presenterà accessori per supportare l'attività, come tasche per i sacchetti di magnesite, moduli per le corde, agganci per i moschettoni e così via. Una normale escursione non richiede tale attrezzatura e di conseguenza sarà sufficiente uno zaino meno strutturato.
In questo articolo scopriremo quali caratteristiche come forma, struttura, capienza, peso a vuoto e resistenza deve avere uno zaino da trekking per attività della durata di una giornata.
FORMA E STRUTTURA
Con l'esplosione delle attività di escursionismo il mercato si è affrettato per adeguarsi alla richiesta sfornando decine di modelli diversi per ogni esigenza e perfezionando nel tempo le caratteristiche tecniche. Forma e struttura caratterizzano il nostro compagno di viaggio, e dovremo basarci su di esse per capire quale sia la miglior scelta in funzione dell'attività che andremo a svolgere
LA FORMA
La forma è per la maggior parte dei modelli prevalentemente rettangolare, con una larghezza limitata, una maggiore altezza e una profondità contenuta. Esistono anche zaini più quadrati ma hanno il difetto di distribuire il contenuto in maniera poco comoda, recuperando in larghezza e profondità ciò che si perde in altezza, rendendoli più ingombranti
Lo zaino dovrebbe avere una larghezza che non superi quella della parte centrale della nostra schiena. Le sporgenze laterali sono fuori dal campo di azione del nostro corpo e tendiamo a non calcolarle con il rischio di urtare qualche superficie o di rimanere impigliati in qualche ramo. Stesso discorso vale per la profondità. Una sporgenza evidente sulla schiena tenderà a sbilanciare il peso posteriormente sbilanciando la nostra camminata oltre ad essere di intralcio su passaggi in cui dobbiamo camminare lateralmente oppure accovacciati.
Uno zaino stretto e lungo è sicuramente da preferire rispetto ad uno largo e corto.
LA STRUTTURA
La struttura dello zaino può essere definita secondo alcune caratteristiche che ne definiscono le funzionalità sia pratiche che puramente di comfort e comodità. In altre parole, definisce la tipologia di utilizzo per il quale è stato progettato.
Comfort
Ovunque andremo il nostro zaino verrà con noi. La maggior parte del tempo l'avremo sulle spalle e rappresenta letteralmente una zavorra. Visto che dobbiamo portare un peso per tanto tempo è fondamentale che sia confortevole, con una ergonomia che rispecchi le nostre forme corporee e con imbottiture e protezioni nei punti più critici rappresentati dalle sporgenze ossee di clavicole, scapole e bacino.
Prima di acquistare è consigliato indossare lo zaino possibilmente con carico massimo e ascoltare come lo “sentiamo addosso”. Quello giusto si deve percepire appena, come se fosse un'appendice del nostro corpo. Io ho talmente tanto feeling con il mio che spesso mi dimentico di averlo.
Evitiamo zaini con lunghezze tali da superare le spalle o che scendano sotto il bacino. Sono ingombranti, ci sbilanciano e interferiscono con la deambulazione. La dimensione e la “vestibilità” sono fattori importanti tant'è che il mercato ha differenziato l'offerta tra modelli uomo e donna ai quali dovremo porre attenzione all'atto dell'acquisto.
Traspirazione
Quante volte ci sarà capitato di togliere lo zaino e sentire una ghiacciata improvvisa sulla schiena al primo filo di vento? E' l'effetto dovuto al sudore sulla pelle e sugli strati dei nostri vestiti. Come ben spiegato nell'articolo sul vestiario, una mancata traspirazione impedisce al vapore acqueo di liberasi verso l'esterno, il quale comincia ad accumularsi appena trova una barriera.
La zona più colpita è ovviamente la schiena sulla quale lo zaino agisce “da muro” per l'umidità. E' quindi fondamentale che tra schiena e zaino rimanga una zona aperta per il passaggio dell'aria.
In commercio esistono schienali con strutture rigide ad arco per lasciare sufficiente spazio e/o con retine per il libero passaggio dell'umidità così che non rimanga a diretto contatto con i vestiti e limitare questo noioso problema. Sarebbe il colmo avere il miglior abbigliamento traspirante del mercato se poi tutto fosse reso vano dallo zaino!
Schienale
Lo schienale è la parte posteriore dello zaino a diretto contatto con la nostra schiena e rappresenta l'elemento cruciale della “vestibilità”.
La nostra schiena, e non soltanto, ringrazierà uno zaino che più si adatta alle nostre forme e alle nostre esigenze. In commercio prevalgono due differenti strutture che si distinguono per comfort e praticità.
Schienale a rete: hanno una struttura formata da una retina che separa la nostra schiena dal dorso vero e proprio dello zaino così da lasciare una zona traspirante e arieggiata per il passaggio dell'umidità. Spesso è presente un telaio interno allo scopo di creare una curvatura e aumentare lo spazio di ventilazione. Sono quindi ottimi quando dobbiamo affrontare delle giornate calde o quando in generale non vogliamo inumidire esageratamente la schiena.
Uno svantaggio è dato proprio dalla presenza di questo spazio che impedisce la perfetta aderenza dello zaino al nostro corpo rendendolo più instabile e, di conseguenza, causa di sbilanciamenti del carico, interferendo sull'equilibrio durante gli spostamenti.
Solitamente gli zaini a rete senza telaio sono molto leggeri e ideali per passeggiate non impegnative di un intera giornata nella bella stagione.
Schienale a contatto: non presenta una zona di separazione tra il dorso dello zaino e la nostra schiena, risultando particolarmente aderenti. Questi modelli hanno il vantaggio di permettere un trasporto compatto, privo di oscillazioni; lo zaino si muove “con noi” offrendo un'ottimale bilanciamento del carico. Caratteristica utile se prevediamo di muoverci in continuazione e in maniera più articolata rispetto alla semplice camminata.
Di contro, mancherà la componente di ventilazione. Zaini di buona qualità offrono comunque materiali fortemente traspiranti che risolvono in parte il problema.
Spesso questi schienali hanno un importante telaio interno per favorire una migliore adattabilità. Sono sicuramente stabili e confortevoli da indossare ma hanno lo svantaggio di appesantire il carico totale.
In commercio esistono anche schienali con telaio regolabile in altezza per meglio adattarsi alle esigenze della persona e modelli differenziati per uomo e donna. La migliore scelta è sempre un buon compromesso fra vestibilità, traspirabilità, rigidità, peso e il tipo di attività che andremo ad affrontare.
Spallacci
Gli spallacci assicurano lo zaino al corpo avvolgendo le nostre spalle. Il punto di maggior contatto lo abbiamo tra la clavicola e la parte alta della scapola in cui le ossa formano una piccola protuberanza. Per evitare sfregamenti ed eccessive pressioni è determinante che gli spallacci siano ben imbottiti.
Assicuriamoci inoltre che siano regolabili da sopra e da sotto per meglio adattare lo zaino alla nostra struttura corporea, favorendo aderenza e un ottimale bilanciamento del carico.
Fascia pettorale
E composta dalle due cinghie agganciabili presenti ognuna sulla parte anteriore del singolo spallaccio. Il loro scopo è di mantenere gli spallacci allineati così che seguano perfettamente le linee del corpo assicurando un'ottimale aderenza. Mi raccomando, non stringiamoli alla morte come spesso vedo fare, altrimenti vanifichiamo la loro funzionalità.
Gli zaini senza fascia pettorale è meglio evitarli perché ne causano noiosi e continui spostamenti con il rischio di fuoriuscita degli spallacci.
Fascia in vita
E' la cintura intorno alla vita, il cui scopo è quello di trasferire parte del peso dalle spalle al bacino, così da gravare meno sulla schiena.
Assicuriamoci che sia regolabile e che si possa adattare alla nostra corporatura affinché rimanga ben aderente, e che siano presenti delle imbottiture per preservare i punti ossei sporgenti soggetti a pressione e sfregamento.
Tasche aperte e tasche chiuse
Le tasche sono studiate per creare ordine nell'equipaggiamento separando alcuni oggetti dal contenuto principale allo scopo di poterli trovare più facilmente.
Possono essere collocate all'esterno oppure all'interno. Le prime, a differenza delle seconde, hanno ovviamente il vantaggio di essere utilizzabili senza dover aprire lo zaino e sarà opportuno riempirle con gli oggetti di uso più frequente. Di contro, però, offriranno una minore protezione da urti e agenti esterni rispetto a quelle interne.
Le tasche possono essere aperte, ovvero senza cerniere e liberamente accessibili, oppure chiuse (zip, strappo). Quelle aperte le utilizzeremo per contenere oggetti di frequente utilizzo, mentre quelle chiuse per tutto ciò che usiamo meno spesso e non vorremo mai perdere (ad esempio i documenti).
Una considerazione importante sulle tasche in generale: attenzione a come e dove posizioniamo gli oggetti. Se portassi una borraccia da 2L sulla tasca esterna del lato destro e lasciassi vuota quella di sinistra, si verrebbe a creare uno sbilanciamento del peso, scomodo da gestire e alla lunga logorante. Analogo discorso vale per le tasche interne. Assicuriamoci sempre di bilanciare bene il carico.
Il numero ideale di tasche dipende sempre dalle esigenze della persona. Per quanto riguarda le tasche esterne io mi trovo benissimo con una laterale esterna per la borraccia, un'altra sul lato opposto in cui porto a volte dei picchetti per la tenda, piccoli bastoni o il treppiede, una frontale chiusa per contenere la il copri zaino impermeabile e una sulla testa dello zaino, sempre chiusa, per la bussola, fischietto d'emergenza e piccola torcia.
Accesso al contenuto
Uno zaino funzionale non solo permette di portare con sé l'equipaggiamento necessario ma lo rende anche facilmente fruibile. Al momento dell'acquisto scegliamo un modello che permetta di raggiungere agevolmente e da più vie il contenuto al suo interno.
In ambiente naturale ci ritroviamo spesso in situazioni scomode e non sempre è possibile svuotare lo zaino per trovare quello che stiamo cercando. Vari e strategici accessi eviteranno scomodi armeggi salvaguardando gli oggetti al suo interno e la nostra sanità mentale.
CAPIENZA
La capienza è il volume reso disponibile dallo zaino ed è espresso in litri. Di quanto volume necessitiamo dipende ovviamente dal tipo di attività che andremo a svolgere e dalla sua durata.
Approssimativamente possiamo seguire le seguenti indicazioni:
Consiglio di evitare zaini a capienza maggiore rispetto a quanto necessaria. Gli spazi rimasti vuoti manterranno in costante e fastidioso movimento l'equipaggiamento al suo interno perturbando in continuazione il nostro equilibrio.
Il peso dello zaino è dato dalle sue dimensioni, dai materiali e dalla presenza o meno di un telaio. Durante un trekking mediamente si percorrono almeno 10km e posso assicurare che anche un solo chilo in più si fa sentire. Inoltre pensiamo anche che un chilo in meno di zaino è un chilo in più trasportabile al suo interno.
La scelta dello zaino dipenderà sempre dal tipo di attività e dalle nostre esigenze. Gli zaini con telaio sono più pesanti ma più resistenti e stabili. Quelli in cui è assente sono più leggeri e meno stabili. Consiglio di puntare alla qualità e a materiali ad alto rendimento così da avere allo stesso tempo leggerezza e affidabilità.
Immaginate uno spallaccio che si spezza all'improvviso o il fondo dello zaino che si strappa nel bel mezzo di una salita. Epilogo tragico direi.
Fra le tante caratteristiche strutturali la resistenza è quella più importante. Se lo zaino si rompe la nostra escursione finisce e dovremo trovare uno stratagemma per riportare lui e il suo prezioso contenuto a casa.
La rottura di una parte dello zaino può portare a conseguenze impensabili: si strappano gli spallacci, ci sbilanciamo e caschiamo; lo zaino casca in una pozza d'acqua; lo zaino finisce giù per la scarpata; si strappa e il contenuto vola giù dal pendio oppure cade anche lui in acqua; si inceppano le cerniere intrappolando o lasciando all'aria aperta l'equipaggiamento. Si potrebbe continuare…
Ci sono mille e più ragioni per acquistare uno zaino di alta qualità. Non badiamo al prezzo perché prezzo più alto ne giustifica quanto mai il fine.
PESO A VUOTO
RESISTENZA
COSA “METTO” DENTRO LO ZAINO?
Quando dobbiamo preparare la valigia per un viaggio la maggior parte di noi va in “crisi” e non sa mai cosa portare. Si finisce col ritrovarsi con tanti indumenti e oggetti che rimarranno stipati al suo interno per tutta la durata della vacanza mentre alcuni realmente utili saranno rimasti comodamente a casa.
La preparazione di uno zaino per un'escursione prevede gli stessi dilemmi, e saper scegliere il giusto e sufficiente equipaggiamento richiede attenzione ed esperienza. Dobbiamo sempre tener a mente che indumenti e oggettistica non necessaria andranno a gravare sul peso totale e ruberanno spazio utile, aumentando ingombro e “disordine”.
Per natura e istinto di sopravvivenza tendiamo a riempire lo zaino soprattutto di paure e incertezze. Dobbiamo invece imparare a ragionare in maniera razionale e pragmatica in funzione del tipo di attività che andremo a svolgere. Ci sono oggetti necessari che non possono mancare nell'equipaggiamento di cui avremo o potremo aver bisogno. Tutto il resto è superfluo e dovrebbe essere lasciato a casa a meno di casistiche particolari.
La preparazione dello zaino non termina con la scelta dell'equipaggiamento, segue infatti la fase del suo posizionamento al suo interno. Idealmente esiste una precisa disposizione degli oggetti in funzione della loro importanza, della frequenza e del momento in cui verranno utilizzati. Dovremo inoltre essere metodici e trovare una combinazione quanto più ripetibile per imparare con esattezza dove sono posizionati e poterli raggiungere anche a occhi chiusi.
Insomma, l'argomento non è per nulla banale e occorre avere esperienza e delle precise conoscenze per fare le giuste scelte e non ritrovarsi con uno zaino stracolmo prossimo all'esplosione. Vediamo quindi qual è l'equipaggiamento realmente utile e necessario e come ordinarlo in maniera ottimale.
EQUIPAGGIAMENTO ESSENZIALE
Di seguito una lista su cosa è realmente utile e necessario portare con se durante una tipica escursione escludendo le attività più complesse e specifiche (vedi arrampicata, alpinismo, rafting ecc.). Mi limiterò agli oggetti di uso comune tralasciando quelli relativi a esigenze strettamente personali (ad esempio eventuali medicinali).
La parola d'ordine rimane sempre la stessa: leggerezza e utilità. Dobbiamo valutare il peso totale dello zaino considerando che, a grandi linee, questo dovrebbe essere tra il 15 e il 25% del proprio peso corporeo in base al grado di allenamento. Consiglio di optare per indumenti e attrezzature di qualità, progettate per minimizzare dimensioni e ingombro senza perdere in efficacia e sicurezza. Lo so, è un mondo economicamente dispendioso ma vale sempre la regola “più spendi, meno spendi”. Comprate una sola volta ma di qualità. Alla lunga ne beneficerà il portafoglio e vi darà una soddisfazione impagabile quando metterete alla prova il vostro equipaggiamento.
INDUMENTI
ATTREZZATURA
Aggiungiamo inoltre una o due barrette energetiche o della frutta secca come scorta alimentare in caso di emergenza. Tutto il resto possiamo definirlo superfluo o necessario solo in determinate circostanze, come fornellini, bibite, coperte, sacco a pelo ecc.
DISPOSIZIONE DEL CONTENUTO
La fase di riempimento dello zaino richiede organizzazione, logica e buon senso. L'obiettivo principale è quello di disporre gli oggetti in modo tale che siano facilmente raggiungibili quando necessari. Ad esempio, recuperare una giacca impermeabile sul fondo di uno zaino con una sola apertura sulla parte superiore, diventerebbe un'operazione molto complicata se dovessimo essere sorpresi improvvisamente da un acquazzone. Nel frattempo ci siamo bagnati e abbiamo dovuto tirar fuori tutto il resto.
La disposizione dell'equipaggiamento dovrà seguire dei criteri specifici in base a come e dove si svolgerà l'attività e alla tipologia di zaino utilizzato (unico o multipli accessi, tasche interne, ecc.). Ma c'è anche un altro fattore da considerare: la distribuzione del peso.
Vediamo allora alcuni semplici consigli per riempire nel modo corretto il nostro fedele compagno di viaggio.
Sul fondo
Sul fondo dello zaino andremo a sistemare l'oggettistica pesante di uso poco probabile se non in specifiche situazioni. Otterremo così un'ottimale distribuzione del peso poiché vicino al bacino dove il carico si muove rimanendo aderente al nostro corpo. Infatti, più si va in alto e più il carico tenderà a sbilanciarsi per le maggiori oscillazioni dovute all'altezza (un po' come succede con qualsiasi oggetto che si sviluppa verso l'alto). Essendo poi di uso poco frequente eviterà di dover svuotare tutto lo zaino se non quando strettamente necessario.
Alcuni esempi sono eventuale fornellino, sacco a pelo, teli tenda, materassino e gli indumenti di ricambio (mutande, reggiseno, calzini e intimo termico)
Parte centrale
Andremo a riporre gli oggetti di media pesantezza e di utilizzo più frequente rispetto a quelli del fondo. Alcuni esempi sono il powerbank, spray anti insetti, il cordino, crema solare, berretto e guanti termici, guanti da lavoro, maglia termica (mid layer) e il cibo.
Parte alta
La utilizzeremo per gli oggetti leggeri e di uso comune e frequente come, ad esempio, gli occhiali da sole, fazzoletti di carta, accendino, lampada o torcia, bussola, copri zaino e giacca impermeabile.
Discorso a parte meritano il kit di pronto soccorso, la mappa cartacea e la borraccia.
Il kit deve essere riposto all'interno dello zaino per evitare danneggiamenti in una posizione di immediato accesso in caso di emergenza. Personalmente lo tengo dentro una tasca interna chiudibile con una zip così da non “mischiarsi” con il resto dell'equipaggiamento e poterlo trovare senza dover cercare.
La borraccia è sicuramente l'oggetto di uso più frequente ed è conveniente posizionarla in una delle tasche laterali esterne aperte per averla sempre disponibile senza necessità di aprire lo zaino.
Anche la mappa ha un uso abbastanza frequente e la tengo dentro un tascone esterno chiuso con zip posizionato sul fronte dello zaino.
E' ovvio che queste sono solo indicazioni generali e la disposizione dipende tanto dalle abitudini ed esigenze di ognuno di noi. Cerchiamo comunque di ottimizzare soprattutto il bilanciamento del peso per non incorrere in fastidiose oscillazioni, le quali potrebbero portare a mal di schiena e pericolosi sbandamenti durante la camminata.